comune di

trabia

 

INFO & CENNI STORICI

Trabia, citata per la prima volta nell’XI secolo come “Trabi’ah”, era un borgo molto popolato con un’intensa attività economico-commerciale grazie alla presenza di numerosi mulini alimentati da abbondante acqua. Questo territorio fu uno dei primi centri a produrre una particolare pasta, i vermicelli, secoli prima dell’arrivo degli spaghetti in Sicilia. In seguito, l’economia si basò sulla produzione di pasta e sulla trasformazione della canna da zucchero. Oggi, situata lungo l’autostrada Palermo-Catania, la città si sostiene principalmente attraverso la frutticoltura, la pesca e il turismo, soprattutto grazie alla bella spiaggia di San Nicola l’Arena, antica sede di una attiva tonnara. La frazione, con le sue torri di guardia e la storia legata alle incursioni dei turchi, è ora una meta balneare rinomata, con spiagge come la Vetrana, lo Scoglio e la Pietra Piatta. Resti delle antiche mura di cinta, recentemente restaurate, e l’arco d’ingresso al paese, testimoniano la sua storia millenaria.

COME ARRIVARE

Trabia è ubicata sul litorale tirrenico nella parte orientale del capoluogo palermitano, da cui dista circa 35 Km, all’interno del Golfo di Termini Imerese. Le lussureggianti verdi colline, fanno di questa splendida località grazie anche al suo mare pulito e alla notoria ospitalità degli abitanti, una gradevole meta di villeggiatura.

Pulman
Autolinee Ast, Sais, Sommatinese

Aereporto
Da aeroporto di Punta Raisi (dista circa 66 km) percorrendo l’autostrada A19 Palermo-Catania, uscita svincolo Trabia. Da aeroporto di Trapani Vincenzo Florio (97,5 km)

Auto
Percorrendo l’autostrada A19 Palermo-Catania, uscita svincolo Trabia o la strada statale 113 Palermo – Messina, direzione Messina.

Treno
Superando l’abitato della frazione di San Nicola L’Arena si trova una piccola stazione ferroviaria servita da treni locali che in circa 30 minuti raggiungono Palermo.

Porto
Percorrendo la via Crispi e a seguire la via Messina Marine imboccando la strada statale 113 Palermo – Messina, direzione Messina o l’autostrada A19 Palermo-Catania.

CULTURA E TRADIZIONI

Tradizioni popolari

Trabia è famosa per le nespole, frutto primaverile che matura tra marzo e giugno, giunte in Europa nel 1784 dall’Oriente, dove erano diffuse soprattutto in Cina e Giappone. Inizialmente coltivate come piante ornamentali per il loro fogliame sempre verde, le nespole divennero una produzione agricola di alta qualità e gusto delicato solo dopo il 1831. Trabia è anche legata alla storia degli spaghetti: la leggenda vuole che siano stati introdotti in Europa da Marco Polo nel 1295, ma la descrizione di Idrisi nel Libro di Ruggero fa menzione di vermicelli prodotti a Trabia già all’epoca di Ruggero II di Sicilia. Questa testimonianza conferma che la pasta secca lunga e filiforme, chiamata Itrya (gli spaghetti), veniva prodotta nel laborioso borgo di Trabia, attivo in attività artigianali, commerciali e marittime.

Eccellenze enogastronomiche

Trabia è nota per le nespole, primo frutto primaverile che matura tra marzo e giugno. Giunte in Europa nel 1784 dall’Oriente, erano molto diffuse soprattutto in Cina e Giappone. All’inizio coltivate come piante ornamentali per il loro fogliame sempre verde, solo dopo il 1831 divennero una produzione agricola di alta qualità e gusto delicato. Trabia rivendica anche la paternità degli spaghetti, legati alla leggenda di Marco Polo che li avrebbe importati dalla Cina nel 1295. La descrizione di Idrisi nel Libro di Ruggero menziona vermicelli prodotti a Trabia già al tempo di Ruggero II di Sicilia. Ogni anno, il 18 e 19 maggio, si tiene la Sagra delle Nespole e degli Spaghetti a Trabia, con eventi musicali, culturali e ludici. Le nespole, ricche di vitamine e sali minerali, sono utilizzate in marmellate, dolci, gelati e nel liquore “Nespolino”, un tradizionale liquore ambrato con il sapore dell’amaretto. Le nespole di Trabia sono inserite nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Mipaaf.

Artigianato locale

Per lungo tempo, l’economia di Trabia era basata sulla produzione di pasta e sulla trasformazione della canna da zucchero nei trappeti, noti come “cannamele”. Oggi, l’economia si basa principalmente sul turismo, soprattutto nella frazione di San Nicola l’Arena, con uno dei porti turistici più attrezzati della Sicilia, sulla frutticoltura delle nespole, celebrata ogni maggio con una sagra, e sulla pesca, che storicamente è stata la principale fonte di reddito, con la pratica della mattanza fino all’inizio del ‘900. L’industria locale è composta da piccole e medie imprese nei settori alimentare, dell’abbigliamento, dei laterizi e della fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. Il settore terziario comprende una modesta rete commerciale che soddisfa le esigenze primarie della comunità e servizi più qualificati. Secondo alcuni storici, Trabia è stata la prima a produrre gli spaghetti. L’agricoltura è basata su nespole, agrumi, uva da vino, ortaggi e olive.

Personaggi storici

Giuseppe La Masa, (1819-1881) patriota. Irriducibile avversario dei Borbone, fu perseguitato dalla polizia per la sue attività rivoluzionarie. Fu l’anima della dell’insurrezione palermitana del 12 gennaio 1948 e organizzò i volontari siciliani (picciotti) nella spedizione dei Mille. Fu deputato al Palamento nell’VIII, IX e X legislatura. Scrisse l’opera storica “Documenti della rivoluzione siciliana del 1848-49 e in rapporto all’Italia”. E’ ricordato da un monumento, opera di Benedetto Civiletti, nella villa Garibaldi in piazza Marina e da una lapide commemorativa nel chiostro di San Domenico.

Leonardo Di Bartolomeo, giureconsulto, nato alla fine del XV secolo e morto a Palermo nel 1450, ucciso da un certo Tommaso Crispo, mentre era impegnato a sedare un tumulto popolare. Fu signore della terra di Trabia e ricoprì la carica di protonotaro del Regno. Raccolse molte opere di diritto e di classici latini e greci, lasciò un’importate opera in latino: “Ritus Magnae Regiae Curiae et totius regni Siciliae curia rum, nota con il titolo di “Rito di Re Alfonso”, in cui egli accolse le forme, le regole e le spese che occorrevano nelle cause civili e legali.

Vincenzo Di Vittorio, sacerdote (1907-1980). Ordinato dal cardinale Lavitrano il 13 aprile del 1930, subito dopo si recò a Roma per studiare e laurearsi alla Gregoriana in filosofia e teologia. Nel luglio del 1940 conseguì anche la laurea in filosofia presso l’università di Palermo. Con nomina del presidente della Repubblica Ronchi, fu canonico della Cappella Palatina e negli ultimi tempi decano.

Eventi storici

Raimondo Lanza di Trabia (1915–1954) è stato un diplomatico e dirigente sportivo italiano. Fu ufficiale dell’Esercito italiano fra il 1940 e il 1943 e, dopo l’armistizio, fu aiutante di campo del Generale Carboni e agì quale ufficiale di collegamento con le Forze Alleate fino al 1945. In quegli anni frequentò e fu amico di Galeazzo Ciano, Curzio Malaparte e Gianni e Susanna Agnelli e, dopo la guerra, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Aristotele Onassis. Restaurò in quegli anni ed abitò il Castello di Trabia, di cui la figlia Raimonda sarà, dopo secoli di dominio, l’ultima discendente della famiglia Lanza a trascorrervi le estati, mentre la settecentesca Villa Trabia a Palermo, il Castello di Mussomeli e molti altri possessi storici dei Butera-Trabia, furono tutti alienati con l’eccezione di Palazzo Butera sul lungomare di Palermo, ancora della famiglia. Divenne Presidente del Palermo il 26 gennaio 1951. Con la squadra al primo posto del campionato, partì in Persia ospite dello scià Mohammad Reza Pahlavi con il quale intrecciò rapporti di amicizia e di affari. Lasciò la presidenza del Palermo il 30 giugno 1952. A lui si deve l’invenzione del calciomercato insieme al tecnico Gipo Viani con il quale si incontrava all’Hotel Gallia di Milan. Morì nel 1954, in circostanze misteriose e mai acclarate, in seguito a una caduta da una finestra del primo piano dell’Hotel Eden di via Ludovisi a Roma. La sua tragica morte sembra aver ispirato Domenico Modugno per la canzone Vecchio frac.

cosa visitare

Castello Lanza

Il territorio trabiese ricco di acqua spinse molte famiglie nobili a insediarvisi, tra cui quelle dei Lanza nel XVI secolo. Il castello Lanza fu simbolo del potere quando nel 1517 fu raso al suolo dai ribelli, Blasco Lanza, lo fece ricostruire. Successivamente fu ampliato dal figlio Cesare e controllato giorno e notte da un castellano, tre guardiani e un soldato. Antiche testimonianze raccontano che il castello era una vera oasi, tra le imponenti rocce sgorgava una fonte d’acqua limpida. Oggi del castello, che non appartiene più alla famiglia Lanza, ,rimangono le splendide terrazze da cui è visibile il Golfo di Termini Imerese,le mura di recinzion con le corone di torri che avevano oltre ad una funzione di ornamento quella di difesa,al centro del cortile si erge la vecchia torre,ed è possibile trovare nel primo ingresso i resti del ponte levatoio.

La Tonnara

Il litorale della Tonnara, attivo sino alla fine degli anni ’60, veniva utilizzato nel mese di aprile per preparare le reti e le imbarcazioni della Tonnara. Portate al largo e lasciate per circa 45 giorni formavano un corridoio per la cattura dei tonni che portava alla famosa camera della morte. Tradizionalmente il tonno più grosso veniva venduto sul corso principale del paese ed il ricavato veniva donato per la festa del paese. La tonnara, di proprietà del Principe Raimondo Lanza di Trabia, impegnava parecchi pescatori locali nell’arco di tutto l’anno per la riparazione delle reti, delle corde e delle barche utilizzate per la pesca del tonno. Ad oggi gli antichi magazzini utilizzati per custodire le imbarcazioni e le relative attrezzature sono stati trasformati in un grande albergo denominato “Hotel Tonnara”.

Porta Palermo

Procedendo a piedi lungo la statale 113, in direzione Messina ed imboccando il bivio per il centro abitato di Trabia, dopo aver superato il sottovia della strada ferrata PA-ME, ci si ritrova fuori le antiche mura della città, restaurate nel 2008 a causa della loro parziale demolizione effettuata dall’esercito americano durante l’ultima guerra.Le mura furono costruite dal principe di Ottavio Lanza II, detto l’edificatore, nella prima metà del XVII sec. , in difesa del piccolo borgo e delle terre circostanti il castello. Nelle pareti laterali della porta sono presenti quattro lapidi, due delle quali risalgono allo stesso periodo di costruzione delle mura: nella prima il principe rivendica i diritti su queste terre, nella seconda invita i passanti, con grande senso di ospitalità, ad entrare gradevolmente nel territorio. Le altre due lapidi riportano l’elenco degli eroici trabiesi che hanno sacrificato la loro vita per la difesa della Patria durante la prima guerra mondiale.

Ss. Sacramento

Procedendo verso il centro lungo il Corso principale, dedicato a Giuseppe La Masa, generale garibaldino ed eroe nazionale, sul lato destro, è possibile contemplare la Chiesa del SS. Sacramento. Essa fu commissionata durante la prima metà del 1700 da Don Ignazio Lanza, Deputato del Regno e Capitano di Giustizia nonché Pretore di Palermo, a seguito di un incremento demografico della popolazione trabiese. La chiesa, secondo lo schema delle altre chiese trabiesi, si presenta con una facciata semplice allineando il portone, l’edicola, e il rosone, una semplicità che si riflette anche all’interno facendo eccezione dello sfarzoso tabernacolo. La chiesa successivamente fu dedicata al S.S. Crocifisso patrono della Città.

Piazza Lanza e Lavatoio

Procedendo verso il centro urbano dopo circa 30 metri si giunge nella Piazza dedicata a Giuseppe Lanza, centro nevralgico di incontro per i giovani locali e dei paesi limitrofi. Essa sul lato destro è caratterizzata da una parete rocciosa di natura calcarea che nei millenni trascorsi è stata interessata da una faglia verticale. A ridosso di detta faglia si può ammirare una vecchia vasca alimentata da 10 rubinetti “cannoli”, che vi riversavano fino agli anni 60, oltre 200 litri d’acqua al secondo. Alla destra della vasca si può notare una manufatto, una volta adibito ad acquedotto e costruito in epoca fascista. A ridosso di detto acquedotto esiste ancora un’altra piccola vasca con due “cannoli” da dove scaturiscono acqua potabile. Sul lato opposto nella sottostante via si notano due lavatoi, che nell’antichità venivano utilizzati dalle massaie per lavare il bucato.

Castello e Torre S.Nicola

Nella piccola borgata marinara di San Nicola l’Arena si erge un castello. Esso fu edificato vicino al mare per volere della famiglia Crispo al fine di difendere il territorio intorno il XII secolo. La torre dalla forma cilindrica si trova al centro della corte, arricchita da una terrazza finale e contenente, all’interno, tre sale circolari, comunicanti grazie ad una scala. Si notano inoltre tre torri più piccole, collegate da una terrazza usata per il giro delle sentinelle ed attrezzata con l’artiglieria composta da sette cannoni. Attualmente il castello è utilizzato per trattenimenti nuziali e spettacoli vari.

S. Oliva

Varcando la porta di Trabia, a circa 4 metri sul lato destro, si erge la splendida Chiesa di Sant’Oliva adiacente alle antiche mura che fu costruita per volere della famiglia Lanza. Essa è caratterizzata da una struttura semplice ad una sola navata, è dotata di un prezioso altare proveniente dalla chiesa del Castello Lanza ed in essa vi sono conservate due splendide opere. La prima è il martirio di Santo Stefano, che sembrerebbe stilisticamente legata alla scuola di Pietro Novelli. La seconda è una Madonna con Bambino realizzata secondo stilemi fiamminghi o derivanti dalla cultura Antonellesca.

Cappella Del Calvario

Procedendo verso il centro a circa 200 metri dalla chiesa del Sacramento, svoltando a sinistra ed imboccando la via Calvario si giunge come per incanto nella Cappella del calvario che è stata edificata nel XIX secolo per volere dell’istituto religioso ancor oggi presente nel paese. Essa è posta alla sommità di una roccia arenacea quarzosa che si rinviene nella strada sottostante la chiesa madre. Questa roccia, ridotta in sabbia, veniva utilizzata dalle donne del vicinato per pulire minuziosamente il pentolame annerito dalle fiamme. Alle spalle di essa vi è posta una grande croce di ferro con tre luci alle estremità per simboleggiare la trinità. Essa viene utilizzata dai fedeli per tutto il mese di maggio per la recita del Santo Rosario, durante la settimana del Sacramento e per la settimana santa in occasione della processione del simulacro di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata.

FESTE E SAGRE

18 e 19 maggio Sagra delle Nespole e degli Spaghetti (18 e 19 maggio) con presenza di manifestazioni musicali, culturali e ludiche. 29 marzo / 5 aprile Via Crucis Vivente di Trabia (29 marzo / 5 aprile) – Settimana Santa a Trabia, la domenica delle Palme la tradizionale “Via Crucis Vivente”, una manifestazione tra le più suggestive e commoventi della tradizione trabiese 2 giugno Corteo storico del 2 giugno in costumi caratteristici accompagnato da sbandieratori e tamburinari lungo il Corso La Masa che ripercorre la storia di Trabia. Festa patronale del Santissimo Crocifisso di Trabia, con spettacoli artistici, musicali e manifestazioni ludiche, giochi pirotecnici come la tradizionale masculiata. Molto folkloristico è il gesto di un siminzaru (venditore di semi) che usa lanciare dei ceci abbrustoliti sul simulacro del Cristo chiedendo benedizioni a gran voce durante la processione della domenica sera. La festa del SS. Crocifisso di Trabia, per tradizione viene celebrata l’ultima domenica di settembre. La rievocazione storica del ritrovamento della croce di bronzo con la partecipazione di personaggi un costume d’epoca da il via ai festeggiamenti. La croce fu rivenuta nel ‘600, sotto le grotte del castello dei Lanza, da un pescatore. Croce che fu poi portata in processione con la presenza del popolo, del principe Giuseppe Lanza II e Branciforti e alcuni casati nobiliari siciliani, in un momento particolare della comunità trabiese afflitta dalla carestia che aveva colpito in quegli anni il Regno delle Due Sicilie.