itinerario
torri costiere
Torri costiere
Il paesaggio costiero siciliano è arricchito dalla presenza di numerose torri, comunemente chiamate “torri saracene”, anche se furono in realtà costruite tra il XIII e il XVI secolo per proteggere la popolazione dalle incursioni dei corsari turchi e barbareschi. Le prime torri costiere documentate risalgono al XIII e XIV secolo, ma è tra il XVI e il XVII secolo che diventano cruciali a causa della minaccia corsara, specialmente dalla Tunisia. Con l’espansione dell’Impero ottomano, la Sicilia diventa un importante fronte per la potenza ispano-asburgica nel Mediterraneo.
Ciò porta a un’intensa attività di fortificazione delle città portuali e alla costruzione di ulteriori torri costiere. Il viceré Marco Antonio Colonna varò un piano organico per una catena di torri lungo le coste siciliane, dando vita a una quarantina di “torri di Deputazione” tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Queste torri erano presidiate dai “torrari” incaricati di sorvegliare il mare e la costa, attivare sistemi di allarme e difendere attivamente in caso di attacco nemico.
Oltre alle torri costiere, ne furono costruite altre da città, privati e feudatari per proteggere passi stradali, coltivazioni e impianti produttivi come le tonnare e i “trappeti” da zucchero. Anche se alcune torri versano in condizioni rovinose o non esistono più, molte sono ancora visibili e consentono di rivivere la storia del territorio e l’importanza delle difese costiere nell’antica Sicilia.
punti di interesse
Torre Finale
La torre di deputazione risale al XVI secolo e si trova nella piazzetta belvedere all’interno di Finale, frazione di Pollina. La piazzetta e la torre rappresentano il cuore della borgata e si trovano sulla sommità di un piccolo promontorio roccioso dal quale è possibile abbracciare con lo sguardo un lungo tratto costiero ed ammirare la vasta distesa marina fino alle isole di Alicudi e Filicudi. La torre, di proprietà demaniale, è in collegamento visivo con la torre Ammazzagatto ed il promontorio di Raisigerbi.
Torre Ammazzagatto
Visibile dal mare, la torre si trova su un tratto di costa molto frastagliata al di sotto del quale si apre una cala frequentata da turisti e raggiungibile mediante una scala in cemento inserita tra le rocce. Probabilmente risalente all’età medievale, la torre fu costruita da privati a difesa della vicina tonnara ormai non più esistente, dunque non fu mai utilizzata come edificio strategico per la difesa della costa. Attualmente la torre è di proprietà privata e versa in condizioni rovinose. E’ raggiungibile percorrendo la strada statale 113 in direzione Messina imboccando una stradina a sinistra, in corrispondenza del km 173,100, carrabile per circa trecento metri; essa si riduce ad uno stretto sentiero che tra terreni incolti conduce al pianoro su cui sorge la torre.
Torre Raisigerbi
Sul Capo Raisigerbi esistono i ruderi, ben visibili dal mare, di due torri a poca distanza tra loro e su quote altimetriche differenti per cui si identificano come torre inferiore e torre superiore. Non è possibile indicare quale dei due edifici sia stato costruito per primo ma le prime fonti storiche accertano la costruzione di una torre nella medesima località precedentemente il XV secolo, dunque è possibile inquadrarla come una delle torri più antiche dell’intero litorale siciliano. Della torre inferiore rimane la parte basamentale alta circa 7 metri e sul lato nord è presente un bunker della II guerra mondiale mentre 150 metri a sud si trova ubicata la torre superiore, anch’essa conservatasi per una altezza di circa 7 metri. Entrambe le torri si trovano all’interno del giardino del complesso alberghiero della Valtur e corrispondono visivamente con la torre Calura e la Rocca di Cefalù ad ovest e con l’abitato ed il castello di Pollina a sud.
Torre Conche
Torre di Deputazione costruita intorno al 1600 e posta in un area recintata lungo la statale SS 113 in corrispondenza del km 174,300. Adagiata su un pianoro a picco sul mare la torre è in collegamento visivo ad ovest con la Rocca di Cefalù, la torre Calura ed il promontorio di S.Ambrogio, a sud ovest con le Madonie ed a est con capo Raisgerbi ma non con le torri che ivi si trovano poiché rivolte verso Finale di Pollina. La torre, in buono stato di conservazione, è costituita da due piani su pianta quadrata ed una terrazza sulla sommità, il piano terra era una antica cisterna mentre il primo piano conserva una volta a botte realizzata in piccoli conci ed un camino.
Torre Calura
La torre sorge su un piccolo promontorio ad est della Rocca di Cefalù, a pochi metri dal ciglio di un’alta scogliera sul Tirreno ed a poca distanza da un bunker costruito durante la seconda guerra mondiale. Costruita intorno al XVII secolo, spaziava la vista dall’abitato di Pollina fino alle Eolie ad est ed al castello sulla Rocca ad ovest. La torre si trova in cattivo stato di conservazione, il pianterreno è diviso in due ambienti con pavimenti in parte coperti da piastrelle di cotto ed originariamente era coperta da una volte a botte che la separava dal piano superiore ormai inaccessibile.
Torre Santa Lucia
In passato fu identificata anche come torre del Grugno prendendo il nome dal luogo in cui fu ubicata ma successivamente tale denominazione fu attribuita ad una torre di Deputazione costruita nelle vicinanze ed oggi quasi del tutto scomparsa. La torre Santa Lucia si trova all’interno del villaggio turistico “Club Mediterranée” di cui per alcuni anni è stata adibita ad abitazione del capo villaggio. Affacciata sul mare e con il pieno controllo della cala sottostante, la torre Santa Lucia è in collegamento con la Torre di Settefrati e con l’antico castello della Rocca di Cefalù. In buono stato di conservazione, è un edificio di modesta costruzione che segue l’andamento delle rocce su cui è costruita e pertanto mantiene una singolare pianta di poligono irregolare.
Torre Settefrati
La Torre è inserita all’interno della tenuta della Villa Bordonaro, attualmente di proprietà del Comune di Cefalù e visitabile, che comprende un baglio fortificato risalente al XVI secolo con annessa chiesetta di Santa Felicita ed un’ampia superficie pianeggiante occupata da oliveti secolari di particolare pregio. Non risulta visibile dal mare ma si trova in contatto visivo con il castello della Rocca di Cefalù a est e con Capo Plaja ad ovest. La torre è alta m 7,50 per tre piani con feritoie nelle facciate laterali ed un coronamento superiore con merlatura ghibellina.
Torre Tonda
La denominazione, in contrasto con la pianta quadrata dell’edificio, lascia presupporre l’esistenza di una più antica torre circolare che diede altresì il nome alla circostante contrada rurale. Di proprietà privata della Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù, la torre si trova in una vasta area agricola coltivata del territorio comunale di Lascari a circa 900 metri di distanza dal mare. A tale distanza dalla costa, la funzione della torre non era di diretto avvistamento dei nemici ma poteva comunque diramare segnali di allarme che venivano lanciati dalle torri sulla costa. La torre si trova in mediocre stato di conservazione ed è inserita in un insieme di fabbricati che costituiscono l’omonimo baglio, con cortile centrale circondato da magazzini per la conservazione e la lavorazione dei prodotti agricoli ed una chiesetta intitolata a San Francesco Saverio.
Torre Pàstine
Non esistono notizie storiche direttamente concernenti la torre Pàstine ma di certo si tratta di una torre “appadronata” o di proprietà privata. Si trova a 500 metri di distanza dal mare ed a 100 metri dal fiume Piletto, in una zona pianeggiante oggi coltivata a vigneto e uliveto. L’edificio si trova inserito all’interno di una masseria e con i suoi 12 metri di altezza controllava il litorale compreso tra Capo Plaja e il Castello di Roccella.
Torre Battilamano
Le prime attestazioni storiche della presenza della torre, insieme ad una tonnara ed altre case, risalgono al 1714 ma parlano di una torre abbandonata e dunque probabilmente già esistente da tempo. Situata a pochi metri dal mare sulla lunghissima spiaggia che si estende dal castello di Roccella a Termini Imerese, dalla torre è possibile vedere ad ovest il Monte San Calogero, il trappeto di Brucato, l’abitato ed il castello di Termini Imerese mentre ad est la vista spazia fino al castello di Roccella. L’edificio versa ormai in condizioni di degrado ma presenta una pianta rettangolare su cui si ergono due piani ed una terrazza terminale, tutto costruito presumibilmente con materiale proveniente dalle vicine rovine della città greca di Imera.
Torre di San Nicola l’Arena
La torre quattrocentesca rappresenta il primo nucleo attorno al quale fu costruito fra il XV ed il XVI secolo il castello di San Nicola e nelle adiacenze la tonnara. Dalla torre si controllava verso nord un vasto specchio di mare e, in direzione opposta, il paesaggio collinare delle contrade di San Michele e Sant’Onofrio di conseguenza risultava un edificio strategico per la protezione della borgata marinara, della tonnara e dei terreni retrostanti dalle incursioni nemiche provenienti da mare.
Torre delle Mandre
Nel 1558 Tommaso Fazello attesta la presenza di una torre di recentissima costruzione “costruita dagli abitanti di Termini Imerese in modo tale da tenere sotto controllo i luoghi di approdo e di sosta dei pirati” e dunque presidiata tutto l’anno. La torre sorge sull’alto e massiccio promontorio attualmente, ed erroneamente, definito Capo Grosso ma senza dubbio identificabile correttamente con il Capo delle Mandre. L’edificio si trova in buono stato di conservazione grazie ai recenti lavori di ristrutturazione e la sua visuale spazia dal castello di Termini Imerese a Monte Pellegrino.
Torre Colonna
Torre di Deputazione del 1581 con al servizio tre uomini ai quali furono consegnati gli ordini relativi al servizio di guardia e ai segnali convenzionali “con colpi di mascolo, fumi di giorno e fani di notte, badando bene in caso di giorno nevoloso et oscuro di fare i segni di avvistamento inalzando et abbassando lume acceso”. La torre sorge su un modesto promontorio roccioso a pochi metri dal mare su un tratto di costa accidentato ed attualmente è adibita ad abitazione privata.
Torre Milicia
Denominata anche torre del trappeto della Milicia o torre del fondaco della Milicia, a rimarcare presumibilmente la funzione svolta nel passato, attualmente è di proprietà privata e versa in condizioni di degrado. La torre, risalente al XVI secolo, si erge al centro dell’attuale svincolo autostradale di Altavilla Milicia a pochi metri dal mare ed è strutturata su due piani a pianta quadrata.
Torre Sperlinga
Nel 1632 il nobile palermitano D.Carlo Maria Ventimiglia scriveva: «in mezzo a certi rialzi di terreno “in guisa di colli” vi è la “torre Spatafora con altre sue abitazioni”, che in quell’epoca è mira di incursioni barbaresche insieme ad Altavilla». La torre, inserita nel paesaggio pianeggiante della campagna di Bagheria, sorge in posizione elevata a meno di 200 metri dal mare, dominando la sottostante insenatura di Fondachelli ed un ampio tratto costiero. Essa ricadeva nella baronia di Solanto e nasce fra il XV ed il XVI secolo come torre “rusticana” a guardia e protezione di fondi agricoli dalle incursioni di corsari. Attualmente la torre appartiene a privati e si trova inserita all’interno di un baglio attorno al quale si disloca il complesso architettonico denominato case Sperlinga.