Indice
- Alla scoperta dell’artigianato di Michele Ducato
- I legami con l’estetica arabo-normanna
- La visione di Michele Ducato
- L’eredità arabo-normanna nel quotidiano
- Conclusioni: Ampliare la prospettiva
Alla scoperta dell’artigianato di Michele Ducato
Nel cuore di Bagheria, la bottega di Michele Ducato custodisce e rielabora i segreti dell’artigianato siciliano, tra cui l’iconico carretto, tessendo una narrazione visiva che affonda le radici nella storia arabo-normanna del palermitano.
I legami con l’estetica arabo-normanna
Lontano dal percorso turistico standard che collega Palermo, Monreale e Cefalù, Ducato ci invita a esplorare un retaggio culturale più ampio, intriso nelle venature di ogni singolo carretto. La pittura dei carretti siciliani, con la sua tavolozza vibrante e i dettagli geometrici, riecheggia l’estetica arabo-normanna che domina anche le ancestrali barche di legno ancorate nei borghi marinari di Santa Flavia, Porticello, e Sant’Elia.
La visione di Michele Ducato
Michele Ducato ci illustra, attraverso un dialogo arricchito da documenti fotografici, come la scacchiera dipinta sui carretti siciliani rifletta i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, e come il predominante giallo – oro nei La Costa d’Oro – particolare di decoro mosaici, colore di base nel carretto – stabilisca un legame visivo indiscutibile.
Ovviamente, con una giusta precisazione: “i carretti siciliani, per come noi oggi li vediamo, sono oggetti di culto, d’arte per molti, e non più mezzi di trasporto. Molti decori sono elaborazioni contemporanee, ma di base l’origine è quella”.
L’eredità arabo-normanna nel quotidiano
Non è solo nelle grandi opere UNESCO che risuona l’eredità arabo-normanna, ma nel quotidiano, nelle tradizioni artigianali e nella vita di tutti i giorni. Questi elementi si manifestano anche nei dettagli decorativi dei carretti siciliani, una presenza costante e quotidiana che colora la nostra vita, dalla tavola fino ai mezzi di lavoro.
Conclusioni: Ampliare la prospettiva
L’arte dei Ducato, così come il patrimonio arabo-normanno, si estende ben oltre i confini di Cefalù, permeando ogni aspetto della cultura siciliana e offrendo un continuo spunto di approfondimento sulla ricchezza del nostro territorio.
Il grande Pino Aiello scriveva “il gusto decorativo del carretto nel corso dell’Ottocento è in continua evoluzione, sull’originario strato pittorico con funzioni protettive del legno e del ferro, si afferma un codice decorativo fatto di elementi geometrici sapientemente distribuiti in tutta la struttura […]”.
Ma noi qui non vogliamo entrare in tutta la nomenclatura dei dipinti del carretto siciliano, ne tanto meno alla narrazione presente soprattutto nei laterali del carretto. Qui vogliamo soffermarci su una prospettiva che vuole ampliare, così come storicamente lo è, il concetto di elementi che caratterizzano la nostra origine arabo-normanna, che purtroppo il comune sentire circoscrive ai soli tre simboli imponenti dell’Itinerario UNESCO: il Duomo di Monreale, la Cappella Palatina ed il Duomo di Cefalù.
Invece, gli arabi ed i normanni sono presenti nel quotidiano, negli strumenti dei nostri lavori, nella tavola in cui sediamo a pranzo ed cena, e la pittura del carretto siciliano, quello palermitano e bagherese dei Ducato, ne è testimonianza. Sulle barche abbiamo appurato che la tavolozza dei colori è quella. Partiamo da qui per altri approfondimenti.