comune di
bagheria
INFO & CENNI STORICI
Bagheria (Baarìa in siciliano) si sviluppa in un territorio di 30 km2 compreso tra il mare e le montagne Consuona, Monte Catalfano, Cozzo S. Pietro, Monte Giancaldo e lambisce il territorio di S. Flavia fino ai piedi della notissima Solunto. Dopo Palermo è il comune più popolato della provincia di Palermo ed il dodicesimo centro più popoloso della Sicilia, situato sulla costa settentrionale della regione a 15 Km da Palermo. Il nome Bagheria, secondo alcune fonti, ha origine dal termine fenicio Bayharia cioè “zona che discende verso il mare”. Secondo altre fonti, invece, deriverebbe dall’arabo Bāb al-Gerib, “La Porta del Vento”.Il primo agglomerato urbano di età moderna venne fondato nel XVII secolo ad opera della famiglia Branciforte Principi di Butera, i quali crearono la loro villa e zona di villeggiatura a pochi chilometri da Palermo. Ben presto venne considerato luogo ideale di villeggiatura dell’aristocrazia palermitana (insieme alla Piana dei Colli), la sua storia è legata alle sue celebri ville costruite durante il XVIII secolo. Il 21 settembre del 1826 il comune divenne comune autonomo, grazie ad un decreto reale, con aggregata la borgata marinara dell’Aspra.
COME ARRIVARE
Bagheria, si raggiunge da Palermo imboccando la SS 113 in direzione Messina a circa 6 km dalla periferia orientale del capoluogo appena superato il centro abitato di Ficarazzi. Distanze dal capoluogo: 13km dal centro di Palermo (provincia d’appartenenza)
Pulman
Autolinee Ast, Sais, Sommatinese
Aereporto
L’Aerostazione “Falcone – Borsellino” – Punta Raisi, posto a 50 km.. In auto immettersi sull’autostrada A19 in direzione Palermo, attraversare la tangenziale che attraversa la città fino ad imboccare l’autostrada A20 direzione Messina/Catania. Dopo circa 11 km, uscire allo svincolo di Bagheria L’Aeroporto di PUNTA RAISI Falcone- Borsellino di Palermo offre collegamenti quotidiani con tutte le principali città italiane e con molte destinazioni internazionali. Ulteriori scali a Trapani Birgi (120 km) e Catania Fontanarossa (200 km).
Auto
Bagheria è raggiungibile attraverso lo svincolo dell’austrostrada A19 Palermo- Catania che dista 11 Km dall’ultimo svincolo del capoluogo oppure attraverso la SS 113 da Palermo direzione Messina a 13km dal centro di Palermo.
Treno
Dalle stazioni di Palermo Centrale e Palermo Brancaccio treni con frequenza regolare collegano in 10′ la città alla stazione di Bagheria.
Porto
Dal porto di Palermo si raggiunge Bagheria attraverso la SS 113 direzione Messina dopo 13 km Palermo dispone di un grande porto con servizio di navi traghetto passeggeri e regolari servizi di collegamento con: Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Cagliari.
CULTURA E TRADIZIONI
Tradizioni popolari
La fiorente economia limonicola di Bagheria, caratteristica del XX secolo, ha dato vita alle tradizioni del carretto siciliano e dei Cantori. Numerose botteghe artigiane si sono dedicate alla pittura dei carretti, che oggi rappresentano un’icona della memoria storica siciliana. Bagheria è stata un centro d’eccellenza per questa arte, con la bottega dei Ducato che si distingue come la più antica e prestigiosa, formando numerosi pittori. I Cantori di Bagheria, discendenti dei carrettieri, preservano la tradizione con i loro canti che trattano temi romantici e di lavoro duro, ottenendo riconoscimenti internazionali come al Festival de l’Imaginaire di Parigi.
Eccellenze enogastronomiche
La granita di Limone Verdello è una deliziosa bevanda tipica siciliana, fresca e leggera, diversa da sorbetti e gelati, preparata con ingredienti genuini secondo la ricetta originale siciliana, apportando meno calorie ed essendo un vero tonico per il corpo e l’umore. Lo sfincione bagherese, una sorta di pizza alta e soffice, condita con acciughe, tuma, cipolle bianche e pangrattato tostato, è una squisitezza, esistendo in tre versioni: con tuma, con ricotta e quella tradizionale. La Pasta con le sarde, piatto tipico di Bagheria e celebre in Sicilia, è un’antica ricetta legata alla pesca delle sarde fresche e al finocchietto selvatico, creata durante i tentativi di invasione araba.
Artigianato locale
A dispetto di una crisi generale dell’artigianato, qui resistono alcune botteghe artigianali, come, ad esempio, quelle dove si lavora a mano la pietra di Aspra o dove si costruiscono e si decorano i famosi carretti siciliani.
Personaggi storici
Renato Guttuso (1911-1987), pittore originario di Bagheria, Palermo, è uno dei più eminenti artisti dell’arte italiana contemporanea. Coniuga un’espressione intensamente poetica con una varietà di stili. Dopo un periodo di espressionismo sociale, fu tra i protagonisti del movimento realista e successivamente si interessò all’avanguardia europea. Opere celebri includono “I funerali di Togliatti” (1972), “La Vucciria” (1974), e “Caffè greco” (1976). Il Museo Guttuso a Bagheria, ospitato nella Villa Cattolica, custodisce la più ampia collezione delle sue opere e una grande arca funebre donata dall’amico Giacomo Manzù, dove l’artista riposa.
Giuseppe Tornatore è un rinomato regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Ha esordito sul grande schermo nel 1986 con “Il camorrista” dopo aver accumulato esperienza nel documentario e in televisione. Il suo trionfo internazionale è arrivato nel 1989 con “Nuovo Cinema Paradiso”, vincitore della Palma d’Oro a Cannes e dell’Oscar al miglior film straniero l’anno successivo. Nel 2009 ha diretto “Baarìa”, ambientato nella sua città natale, Bagheria, inaugurando la 66ª Mostra del Cinema di Venezia. Sebbene pre-selezionato per gli Oscar 2010, il film non raggiunse la nomination finale. Tornatore ha anche pubblicato il libro “Baarìa, il film della mia vita” per Rizzoli.
Scianna, Ferdinando. – Fotografo (n. Bagheria 1943). Dopo gli studî umanistici, iniziò una feconda collaborazione con lo scrittore L. Sciascia. Nel 1965 pubblicò il suo primo libro, Feste religiose in Sicilia. L’anno successivo, trasferitosi a Milano, cominciò a collaborare con l’Europeo. Membro dell’agenzia Magnum a partire dal 1982, dal 1987 ha affiancato all’attività di reporter quella di fotografo di moda e di pubblicità.
Eventi storici
Dacia Maraini (1936)scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice itali na che fa parte della “generazione degli anni trenta”, insieme ad alcuni dei più conosciuti autori della letteratura italiana. Primogenita dello scrittore ed etnologo toscano di origini ticinesi Fosco Maraini e della principessa siciliana e pittrice Topazia Alliata, appartenente all’antico casato siciliano di origini pisane degli Alliata di Salaparuta. Al ritorno in Italia, la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa Valguarnera di Bagheria, e in seguito, a Roma. Questi anni sono raccontati dalla stessa Maraini nel suo romanzo Bagheria.
Giuseppe Bagnèra (1865-1927), matematico italiano originario di Bagheria, Palermo, insegnò nelle università di Messina, Palermo e Roma, distinguendosi per le sue ricerche sui gruppi di ordine finito e sulle superfici iperellittiche. In collaborazione con M. De Franchis, ricevette nel 1909 il premio Bordin dall’Académie des sciences di Parigi per le sue indagini su queste ultime.
Ignazio Buttitta (1899-1997), poeta dialettale siciliano anche di Bagheria, esercitò vari mestieri prima di dedicarsi al commercio. Oppositore del fascismo, partecipò alla Resistenza. La sua poesia, influenzata dal sensualismo e poi caratterizzata da toni epico-lirici, celebra il lavoro e le lotte del popolo siciliano, passando da uno stile arcadico a uno quasi da cantastorie.
cosa visitare
Villa Palagonia
Villa Palagonia è l’emblema più importante di architettura barocca suburbana della Sicilia. Pensata come luogo di svago e di villeggiatura, fu costruita nel 1715 dal principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina e Bonanni. Alla villa si arriva attraverso un lungo viale, dopo aver attraversato due archi di trionfo, il primo dei quali, originariamente chiamato dei “tre portoni”, non è più visibile; il secondo corrisponde all’attuale arco della Santissima Trinità, recentemente restaurato dall’amministrazione comunale. Fu Francesco Ferdinando II, nipote del principe, l’ideatore delle numerose e grottesche statue, e del bizzarro arredamento della villa. Gnomi, centauri, draghi, suonatori di curiosi strumenti, figure mitologiche e mostri di tutti i tipi adornano il palazzo e circondano la villa.
Villa Cattolica - Museo Guttuso
Si erge In prossimità dell’ingresso del Comune di Bagheria in un’incantevole zona circondata dal verde. Costruita nel 1736 da Francesco Bonanno, principe di Cattolica, la villa, circondata da alte mura merlate, appare come un castello di grande mole con un’artistica architettura barocca .Dal 1973, in seguito ad una generosa donazione di opere del maestro pittore Renato Guttuso a Bagheria, il piano nobile è la sede della Galleria d’arte moderna e contemporanea. Dal 1988 la Villa è di proprietà comunale. Dal 1990, nell’esedra settentrionale è stato collocato il sarcofago monumentale, disegnato dall’amico fraterno Giacomo Manzù, che accoglie le spoglie di Guttuso.
Villa Sant'Isidoro Viale dei Cipressi
Esordisce come tante nel XIV secolo come un baglio con torre al centro di un’area destinata alle colture de tempo, e che anche se non è tra quelle considerate ‘auliche’, perché i Del Castillo, marchesi di Sant’Isidoro, quando la edificarono verso la fine del XVIII secolo tale la concepirono, come residenza di campagna La villa però presenta oltre ad alcune ricercatezze, le porte laccate, affreschi di pregio nelle stanze di rappresentanza, ha anche una serie di soluzioni originali che ne fanno un pezzo ‘unico’ a partire dal doppio ingresso della villa, uno da sud che guarda Bagheria e l’altro a nord che guarda all’Aspra che è un elemento unico nelle ville di quel periodo.
Chiesa Madrice
Fatta edificare dal principe Salvatore Branciforti nel 1769 lungo il nuovo asse urbano di Bagheria, fu ultimata nel 1771 ed intitolata alla Natività di Maria. Progettista fu Salvatore Attinelli. Nel 1872, per volere di Domenico Mangione, nella facciata della chiesa fu installato un orologio.
Chiesa delle Anime Sante
Anticamente nota come Chiesa del Miserèmini, risale al 1722. L’attuale prospetto fu progettato da Filippo Scordato agli inizi del XX secolo. All’interno si conservano importanti decorazioni parietali di Onofrio Tomaselli.
Villarosa
La Villa è stata costruita per volontà di Don Placido Notarbartolo, duca di Villarosa, intorno al 1770. La villa è una costruzione rettangolare a due piani, e presenta all’ingresso principale un grande portico in stile corinzio, ad otto colonne, al quale si accede da un’ampia scalinata in tufo arenario. Di particolare eleganza è il prospetto rivolto verso Bagheria; Lo stile dell’edificio è ispirato al neo-classicismo, con richiamo ai canoni dell’arte greca, e privo di elementi barocchi. Nel 1911 la villa fu data in affitto ad un collegio di padri Gesuiti che realizzarono all’interno una serie di interventi che modificarono l’assetto originario Attualmente è gestita da privati per la realizzazione di banchetti e convegni ed è visitabile dietro prenotazione.
Palazzo Butera Corso Butera
Posto proprio in fondo al magnifico corso omonimo, il Palazzo Butera, il più antico costruito nel 1658 e popolarmente noto come U Palazzu. Voluto da Giuseppe Branciforti, principe di Pietraperzia e Leonforte, venne concepito quale dimora lontana dalla dimensione della corte palermitana di cui il Branciforti aveva aspirato a diventare invano il reggente. Recentemente il Palazzo è stato acquistato dal Comune che ha avviato rilevanti opere di restauro. La Certosa, posta come fondale della Villa Butera, fu progettata da Vincenzo Fiorelli nel 1797. Si tratta di un edificio in stile neoclassico con portico colonnato e celle interne che – sino alla metà del XX secolo – contenevano statue a grandezza naturale in paglia e stoppa con il volto in cera raffiguranti personaggi celebri dell’epoca in abito di monaci certosini. Oggi è sede del Museo del Giocattolo.
Palazzo Cutò Via Consolare
Gli ambienti, con le loro vistose decorazioni e rivestimenti in marmo rosso, assumono un tono di elegante gusto estetico, accentutato dai visibili resti di pregiate decorazioni che rivestono le volte dei soffitti.
Il palazzo, costituito da un grande complesso quadrilatero, è sormontato da una vasta terrazza coperta, dalla quale il principe godeva un panorama molto suggestivo. Pare che egli solesse ammirare, insieme ad amici della nobiltà palermitana, i fuochi d’artificio che venivano preparati nel golfo della Conca d’Oro, in occasione del “Festino” di S. Rosalia a Palermo. Oggi il palazzo è sede della biblioteca comunale.
Chiesa del Sepolcro
La prima costruzione, voluta dal principe Nicolò Branciforti, è del 1734, con successivi completamenti interni avvenuti nel 1744 e 1750. Le forme attuali si devono al progetto (1914) di Ernesto Armò, e riprendono schemi propri dello stile neogotico.
Monte Catalfano
Il polmone verde di Bagheria è Parco suburbano di cultura ambientale.Grotte marine, zubbi, rare specie faunistiche e floristiche, colori e paesaggi di un angolo di paradiso Monte Catalfano (Bagheria) è un angolo di paradiso incontaminato. Il Monte comprende le tre piccole alture che si ergono a nord della pianura di Bagheria. Diversi gli itinerari da scegliere, tra cui il Sentiero delle grotte di origine marina; l’Itinerario delle grotte a mare ed il Sentiero degli Zubbi. Le specie indigene che si possono incontrare durante il percorso sono la quercia spinosa, le palme nane, il fiordaliso rupestre, le orchidee selvatiche come l’orchis commutata e l’orchis branciforti. La fauna è presente con alcune specie come il falco pellegrino, il passero solitario, l’occhiocotto, il saltimpalo, oltre alla volpe, alla donnola, al coniglio, al riccio e all’istrice.
FESTE E SAGRE
Sagra dello Sfincione bagherese (21 dicembre)
Festa di San Giuseppe Santo Patrono (prima domenica di agosto)
Culto molto sentito in città è la celebrazione del santo patrono, identificato in San Giuseppe. La festa del santo viene celebrata con cerimonie solenni nella prima domenica di agosto, anche se in realtà San Giuseppe cade il 19 marzo.
Festa in onore di Maria SS Addolorata
Si celebra la seconda settimana di settembre con la processione a mare del simulacro realizzato dallo scultore Civiletti (autore di uno dei leoni del teatro massimo di Palermo) con legno di cipresso. Durante la processione la statua di Maria SS Addolorata viene posta sulla prua di un peschereccio d’altura che viene seguito da centinaia di piccole imbarcazioni illuminate da fiaccole.